L. ROSSETTI - INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA ANTICA (1998)


Errore materiale (di trascrizione)

È la svista, l’omissione o la ripetizione di una sillaba, il salto di un rigo, il fraintendimento. È insomma l’errore di trascrizione del tutto involontario. Tra le molte possibili sviste in cui incorre il copista, più d’una è tipizzata. Ricorderemo l’aplografia, la dittografia (duplicazione di una lettera o di una cifra), l’errore auditivo (riconducibile a una incomprensione tra chi detta e chi scrive), l’errore paleografico (fraintendimento di un’abbreviazione o convenzione ortografica dell’antigrafo), l’interpolazione (incorporazione ingiustificata di una glossa o scolio nel testo continuo), la metatesi (inversione accidentale di due lettere o sillabe), il «salto dallo stesso allo stesso» (v. alla voce Aplografia), il lapsus calami e il refuso (che sono errori intuitivi quanto basta per risultare innocui). Spesso l’errore materiale suppone che il copista non si sia preoccupato del senso della frase che stava riscrivendo, il che suole rendere le operazioni di restitutio, paradossalmente, più sicure.

 


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