Curriculum
STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA
nel 1975-76 ho tenuto questo insegnamento all'Univesità di Palermo, Facoltà di Lettere e Filosofia
dal 1976-77 al 1982-83 ho tenuto questo insegnamento nell'Università di Chieti, Facoltà di Lettere e Filosofia
dal 1983-1984 al 2008-09 ho tenuto questo insegnamento nell'Università di Perugia, Facoltà di Magistero - poi Facoltà di Scienze della Formazione. In alcuni periodi l'insegnamento è stato offerto anche agli studenti del corso di Laurea in Filosofia e del corso di Laurea in Lettere, indirizzo classico (Facoltà di Lettere e Filosofia).
INFORMATICA (oppure INFORMATICA GENERALE)
ho tenuto questo insegnamento nell'Università di Perugia dal 1995-96 al 2005-06 per gli studenti di Scienze della Formazione e, per un anno, anche di Scienze della Comunicazione.
[revisione apr. 2009] Il mio principale ambito di ricerca è, da sempre, la filosofia
greca, con predilezione per il periodo che va dai Presocratici
a Platone.
Sin dagli anni Ottanta mi sono
accostato al tema della sapienza comunicazionale (dai
Presocratici fino a Platone e agli altri socratici) ed ho impostato una vasta ricerca sulle differenti strategie comunicazionali che sono state messe a punto da questi autori. Sono seguiti numerosi approfondimenti sulla dimensione comunicazionale e su altri aspetti dell'opera di autori come Talete e gli altri milesii, Eraclito, Parmenide, Zenone, Empedocle, i Sofisti in quanto autori di brevi testi chiaramente paradossali, la figura di Socrate, il dialogo socratico, Platone, Senofonte, Eschine di Sfetto, Fedone.
In parallelo hanno preso forma ricerche teoriche sulla
macro-retorica e sulla metacognitività.
ALTRE LINEE DI RICERCA: DIRITTO ATTICO (sezione omonima), FILOSOFIA CON I BAMBINI (sez. "Philosophein").
INFORMATICA, IPERTESTI
Un altro filone a lungo coltivato riguarda l'informatica. Si tratta di un vasto progetto, varato nei primi anni Novanta, che aveva l'obiettivo di predisporre dei programmi informatici complessi, caratterizzati dalla simulazione di classici della filosofia, che potessero riaprire con qualche
sistematicità l’albero delle opzioni e delle ragioni per cui il singolo filosofo si risolve a prendere una certa posizione. In questo modo l’utente ottiene di trovarsi a discutere con l’autore, di chiedergli motivazioni più esaurienti e di formulare obiezioni. Ne derivano delle opportunità didattiche inedite e, a quanto pare, promettenti.
In Ipertesti veloci e lenti viene delineata una teoria dell’ipertesto lento, pensato per l’approfondimento e ispirato all’idea che, come si
è riscoperto lo "slowfood" e più recentemente lo "slowtravel", così è tempo di riscoprire forme di "slowthinking" e "slowstudy".
Con quest’ottica, nel 1995 ho pubblicato,
in collaborazione con David Lanari, Dialoga con
Socrate, ipertesto incentrato sull'Eutifrone
platonico e, nel 1999, ho collaborato con Enrica Natalini alla redazione dell’Invito a dialogare con Husserl via computer. Istruzioni e idee per l’uso dell’ipertesto (Roma, Armando), opuscolo associato all’ipertesto Dialoga con Husserl, della stessa Natalini.
Poi nel 2001, insieme con M. C. Capuano, ho realizzato il CD Il trenino della fantasia è in partenza per… Perugia; nel 2005 abbiamo poi pubblicato Il trenino della fantasia è in partenza per… Roma (ora in seconda edizione) e subito dopo Il trenino della fantasia è in partenza per… il lago di Bracciano (i tre prodotti delineano altrettanti percorsi di avvicinamento all’istituzione “Comune” e alla conoscenza di aspetti diversi della propria città che sono pensati per i bambini delle elementari).
Più di recente (2006) hanno visto la luce l’edizione italiana di Ora apienai. È tempo di andare, un DVD di Kostas E. Beys sul processo e la morte di Socrate (Perugia, Morlacchi) e soprattutto un nuovo “Dialoga con Socrate” che si intitola: Un Eutifrone interattivo. Tentazioni esegetiche dissociate, realizzato con la collaborazione di Alessandro Treggiari (ed. Morlacchi, Perugia). La nozione di “tentazioni esegetiche dissociate” si richiama alle risorse tipiche delle strutture ipertestuali, che cominciano con lo scomporre il continuum del discorso in una molteplicità di componenti, per poi prefigurare una gamma vasta o vastissima di possibili linee di raccordo. Valorizza inoltre le potenzialità dei processi metacognitivi, in quanto spetta all’utente di ricondurre ad unità determinati elementi dell’insieme, procedendo ove necessario a leggerli in controluce, non senza elaborare opportuni criteri di decodifica e raccordo.
La complessità derivante dalla disseminazione delle proposte esegetiche in aree diverse dell’ipertesto (così come del volumetto a stampa che lo accompagna) lascia perciò al lettore il compito e la soddisfazione di poter tirare le fila del discorso nelle forme che riterrà più appropriate (probabilmente in forme sempre nuove, via via che ritornerà sui suoi passi e le sue riflessioni faranno passi in avanti).
In questo modo prende forma un tipo di comunicazione che è in grado di risultare significativa tanto per lettori di consumata esperienza quanto per lettori che accettano di lasciarsi cogliere alla sprovvista, di teenager ecc.
Un ulteriore sviluppo di questo percorso di ricerca à la nozione di "ipertesto metacognitivo", che viene illustrata in due pubblicazioni del 2009.
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