Bibliografia 2001/03
2001
141 - Le dialogue socratique in statu nascendi
«Philosophie Antique. Problèmes, Renaissances, Usages» I, 11-35 -- ripreso in Le dialogue socratique (= n° 221)
SOMMARIO
1. L'univers des logoi sokratikoi: un phénomène sous-évalué?
2. Excursus préalable sur quelques trois cents logoi sokratikoi publiés en environs un quart de siècle
2.1. Combien d'écrits
2.2. combien de logoi sokratikoi
2.3. Sur la période de floraison des logoi sokratikoi
2.4 Les logoi anonymes
3. Aux origines du genre littéraire
Du point de vue quantitatif, la floraison de logoi sokratikoi au début du IVe siècle av. J.-C. a dû atteindre des proportions très importantes. La prise de conscience de la dimension de ce phénomène pose en termes nouveaux le problème des facteurs qui ont favorisé la naissance, le développement et le succès de cette littérature. Ceux-ci sont à chercher dans des pratiques qui, du vivant du maître, semblemt s'être développées à l'intérieur du cercle socratique. L'Année Philologique LXXII (2003), n° 05383.
142 - Le coté inauthentique du dialoguer platonicien
in F. Cossutta et M. Narcy (eds.), La forme dialogue chez Platon. Evolution et réceptions (Grenoble, J. Millon), 99-118 -- ripreso in Le dialogue socratique (= n° 221)
Face à la complexité de la page platonicienne, il n'y a pas de véritable alternative à la démarche préliminaire consistant à s'interroger sur ce que Platon nous communique de façon fort indirecte, allusive, oblique, et qu'il entremele avec ses points de doctrine. Le seul problème est que les alambics pour effectuer une telle distillation ne sont pas encore suffisamment au point...
143 - La nascita di un nuovo genere letterario all'inizio del IV secolo a.C.: il logos sokratikos
«Classica Cracoviensia» VI, 187-202
I begin with an overview of the flux of logoi Sokratikoi which should have taken place during the first half of the IV century BC and especially during its first three or four decades: it will be argued that ca. 250 books, authored by some twelve or more direct pupils of Socrates, have appeared in such a period, and these books included some three hundred Socratic dialogues.
These figures, unknown to the basic literature, open the avenue for a global re-evaluation of the impact of so impressive an output on the intellectual milieu of the age and its effects, notably the increasing attitude at identifying philosophy, philosophers, and philosophical with the works and ideas put forward by direct and indirect pupils of Socrates, much as if no other philosophical tradition were still alive in the Fourth century B.C.
Whence the question: one has the impression that this kind of “nouvelle vague” (the flux of logoi Sokratikoi) had the power of destroying once for all the prestige of the Sophists as philosophers (more: the power of destroying almost every philosophical school known at the time!), and of imposing itself as “the” new standard. Could something of the like really happen?
It will be argued that certain basic features of the logos Sokratikos are such as to support this line of explanation as a likely and viable one.
144 - Socrate e il dialogo “ad alta interattività”
«Humanitas» [Coimbra], 171-181 -- testo dell'articolo
145 - La rhétorique de Socrate
in Socrate et les Socratiques, Etudes sous la direction de Gilbert Romeyer-Dherbey réunies et éditées par Jean-Baptiste Gourinat (Paris, Vrin), 161-185 -- ripreso in Le dialogue socratique (= n° 221)
SOMMARIO
1. Faut-il parler d'une rhétorique de Socrate?
2. L'effet rhétorique souhaité pas Socrate
3. Comment Socrate s'organise pour produire ces effets
4. Une comparaison avec les stratégies communicationnelles de Gorgias
Nous sommes depuis longtemps fort sceptiques sur le besoin de penser la "question socratique" comme impossible à résoudre ou presque, étant donné que, au moins sur l'art socratique de conduire les échanges, il y a un accord presqu'unanime parmi les dizaines de dialogues écrits au cours de la première moitié du siècle. Qui plus est, étant donné que sa rhétorique ne nous parle pas seulement de moyens, mais aussi de fins, donc de ce qui poussait Socrate à s'engager surtout dans le dialogue et de ce qu'il voulait instiller dans l'esprit de ses interlocuteurs, elle représente une voie d'accès tout à fait privilégiée à son univers mental. La laisser de côté, comme l'a fait toute une tradition, c'est s'interdire l'accès le plus sûr à l'animus du philosophe.
146 - Retórica de la filosofía, Filosofía de la retórica
in H. Beristáin (ed.), El horizonte interdisciplinario de la retórica, México, Universidad Nacional Autónoma de México (collección "Bitácora de Retórica" 14), 13-34
Quando ci misuriamo con una offerta di sapere e riconosciamo in quella comunicazione degli elementi di genuino sapere e di genuina verità, una simile impressione prende forma nella nostra mente in virtù di molte componenti, una sola delle quali è rigorosamente epistemica, mentre il grosso delle altre attiene alla pre-comprensione, alle emozioni dell’impatto, all'impressione che dei fantasmi si stiano dileguando e si pervenga a capire qualcosa che prima ci sfuggiva, che prenda forma un modo promettente di riorganizzare la nostra enciclopedia personale, etc. Ora l'impressione che quella sia la strada da battere suole prender forma prima di aver effettuato almeno alcuni degli approfondimenti desiderabili. Proseguendo con queste riflessioni, finisce per prendere forma il dubbio che la “retorica” sia una categoria perfino più comprensiva di categorie come quelle di “verità” e di “sapere”.
147 - Le Leggi di Platone nel contesto della letteratura giuridica attica
in F. L. Lisi (ed.), Plato's Laws and ts historical significance. Selected papers of the I Intern. Congress on Ancient thought, Salamanca 1998 (Sankt Augustin, Academia Vg.), 203-220
SOMMARIO
1. Platone poté tener conto di opere paragonabili alle sue Leggi?
2. E' lo stesso Platone a parlare di alcuni testi giuridici coevi?
3. Un'alternativa alla communis opinio dei giurisgrecisti
4. Sulle tracce della letteratura giuridica preplatonica
5. Il "dialogo" tra le Leggi e la letteratura giuridica preplatonica. Ippodamo e Senofonte come possibili punti di riferimento nelle Leggi
147a - Il trenino della fantasia è in partenza per… Perugia, a cura di Caterina Capuano e Livio Rossetti, Morlacchi, Perugia [opuscolo di 64 p. per gli insegnanti; opuscolo di 48 p. per i bambini; ipertesto interattivo]
2002
148 - Il più antico decreto ecologico a noi noto e il suo contesto
in T. M. Robinson & L. Westra (eds.), Thinking about the Environment. Our Debt to the Classical and Medieval Past (Lanham MD, Lexington Books), 43-57
testo dell'articolo
SOMMARIO
1. Preliminari
2. Il reperto epigrafico (IG3.257)
3. Non si tratta di una "loi sacrée" né di una norma di interesse locale
4. La ratio della delibera: preoccupazioni di carattere religioso ed igienico-sanitario, effetti di rilevanza economica, oltre che ecologica
5. Dalle conseguenze al verosimile movente del decreto
6. Un decreto efficace? La testimonianza del Fedro di Platone
7. Una iniziativa episodica? La testimonianza di Plutarco, Platone ed Aristotele
8. Atene ha conosciuto il reato di "diaphthora hudatos"?
9. L'acqua potabile è una eredità greca?
149 - Non solo dottrine politiche. L'apporto di Platone, Aristotele, Teofrasto e altri peripatetici alla cultura giuridica
in M. Migliori (ed.), Gigantomachia. Convergenze e divergenze tra Platone ed Aristotele (Brescia, Morcelliana), 357-377
SOMMARIO
1. Una crisi di identità
2. La domanda di cultura giuridica nell'Atene classica
3. La testimonianza platonica
4. L'apporto di Aristotele e allievi alla cultura giuridica attica
4.1. L'apporto di Aristotele
4.2. L'apporto di Teofrasto
4.3. L'apporto di Demetrio Falereo
4.4. L'apporto di altri peripatetici della prima generazione
150 - Parmenide e il "saper di sapere"
in G. Martano jr. (ed.), Discorsi per Giuseppe Martano Senior (Napoli, Martano Editore), 147-158
151 - Modi diversi di fare storia della filosofia (antica): l'approccio comunicazionale
in V. Andò & A. Cozzo (eds.), Pensare all'antica. A chi servono i filosofi? (Roma, Carocci), 32-57
Paradossalmente, l’attenzione per i valori comunicazionali permette di isolare non soltanto le componenti aspecifiche di una data unità testuale e alcune componenti del “valore aggiunto”, ma anche e soprattutto quel che resta una volta rimosse le sovrastrutture d’ordine comunicazionale, dunque lo specifico dottrinale, il sapere immerso in un dato continuum comunicazionale, il suo “quoziente epistemico”, eventualmente l’insieme delle conoscenze, vere e presunte, su cui l’autore può contare (la sua personale “enciclopedia”). Non a caso, dato che la “lettura macro-retorica” qui prospettata (ed esemplificata) si traduce in una sorta di distillazione o decantazione del dichiarato, così da isolarne una serie di componenti e da precisare il ruolo svolto da ciascuna.
2003
152 - Informatica per gli studi classici: un settore non omogeneo
in J. Ribeiro Ferreira & P. Barata Diaz (eds.), Som e imagem no ensino dos estudos clássicos (Coimbra, Istituto de Estudos Clássicos ... da Universidade de Coimbra), 221-238
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