L. ROSSETTI - INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA ANTICA (1998)
Sphragìs
Gr. sfrag j, «sigillo». Il termine venne usato da Teognide per indicare il sigillo (un oggetto materiale o una metafora per indicare qualche espressione presuntamente inconfondibile?), che egli dichiara di aver escogitato per marcare i suoi componimenti poetici, prevenire le falsificazioni e far sì che il lettore possa immediatamente pensare che «questi sono versi di Teognide». Per estensione si considera sphragis lintroduzione del nome dellautore nel suo testo, come fece per esempio Tucidide (v. alla voce Explicit). In effetti non doveva essere facile tutelare la proprietà letteraria in unepoca in cui ciascuno doveva provvedere per proprio conto a far allestire nuovi esemplari di un qualunque testo.