L. ROSSETTI - INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA ANTICA (1998)


Scriptio continua

È l’uso antico di confezionare i testi, sia su pietra che su papiro, senza né staccare le parole né introdurre dei segni di punteggiatura, né ricorrere all’«a capo». L'introduzione sistematica del punto tra parola e parola fu per qualche tempi in uso nella Roma di età imperiale (lo attesta Quintiliano in Inst. X 3.19-20). L'uso di staccare le parole lasciando un piccolo spazio bianco in mezzo è stato introdotto pressoché contemporaneamente dai monaci irlandesi e in ambiente bizamtino a partire dal VII-VIII secolo d.C. Altro tempo dovette passare prima che questa potesse diventare una costante della prassi scrittoria. Anche la punteggiatura rimase, per tutto il Medioevo, un ingrediente facoltativo (quindi episodico) della buona scrittura. Una simile scriptio continua finì pertanto col vanificare largamente l'aspirazione a creare le condizioni per il rapido reperimento di ciò che figurava all'interno non dirò di un volumen ma almeno di un codice (in proposito v. la voce Statim invenire). — La scriptio continua comportò il ricorso a qualche forma di paragraphe per i soli casi in cui si ritenne proprio indispensabile segnalare almeno qualche aspetto particolare del testo.


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