L. ROSSETTI - INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA ANTICA (1998)


Stilometria

Misurazione degli indicatori stilistici (o stilemi). Nello scrivere (così come nel parlare) si insinuano non pochi automatismi, che vanno dagli intercalari alle parole predilette, dai fattori di musicalità della frase a cui prestiamo attenzione a quelli che non fanno parte delle nostre abitudini. Non meno normale è che uno scrittore, nel corso della sua carriera, modifichi gradualmente alcuni di questi automatismi adottandone altri. Alla fine dell’Ottocento vennero impostate delle notevolissime ricerche stilometriche allo scopo di reperire degli indizi certi sulla cronologia dei dialoghi platonici. Siccome Aristotele afferma esplicitamente che le Leggi furono l’ultimo dialogo di Platone, si considerò che più gli indicatori stilometrici di un certo dialogo si discostano dallo standard riscontrabile nelle Leggi e più lontana dovrebbe essere l’epoca di composizione di quel dialogo. Le ricerche stilometriche, inizialmente legate al nome di Campbell, Ritter e Lutoslawski, sono state riprese negli anni Ottanta da svariati studiosi inglesi con l’aiuto di supporti informatici. I risultati — utili, talvolta significativi, ma non proprio decisivi — vengono comunemente ritenuti alquanto inferiori alle attese.


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