L. ROSSETTI - INTRODUZIONE
ALLA FILOSOFIA ANTICA (1998)
Lacuna
Il termine, latino, indica due situazioni tipiche piuttosto
ricorrenti. Quando parliamo di codici,
è possibile che emergano indizi sufficienti per affermare che
qualche copista deve aver saltato una parola e che si
sappia indicare qual è questa parola. In tal caso la parola
viene reintrodotta (restitutio)
marcandola con delle parentesi uncinate (es. la parola latina
<non>). Quando parliamo invece di malridotti pezzi di papiro, siamo in presenza di una lacuna
effettiva, materiale, cioè della mancanza di un pezzo di riga.
In tal caso si danno svariate possibilità, tra cui le seguenti:
- se non si riesce a elaborare nessun tipo di congettura sul conto delle lettere
mancanti, ci si limita a creare uno spazio vuoto
delimitato da parentesi quadre;
- se poi la lacuna interessa linizio di un rigo, si
conviene di trascrivere la parte sopravvissuta
premettendo il segno «]», e se la lacuna interessa la
parte terminale del rigo, di introdurre il segno «[»
dopo lultima parola trascritta;
- se si riesce a stimare almeno il numero approssimativo
delle lettere mancanti (cioè la consistenza della
lacuna, ma non si ha idea di che cosa ci fosse scritto,
si suole aver cura di descrivere la lacuna indicando il
numero delle lettere mancanti. Si scriverà quindi: [ ±
5-6 ] (o una qualunque altra cifra);
- ma può anche accadere di riuscire ad elaborare una
congettura ragionevole: se è così, queste lettere
vengono reintrodotte, collocandole però fra due
parentesi quadre.
Per altre minuzie della trascrizione v. anche la voce Papirologia.
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